Italian's "Blue Slide"Rewiews
http://www.instart.info/21-inascolto/332-sul-treno-del-blues-di-jimi-bar...
http://www.truemetal.it/cont/articolo/blue-slide/70192/1.html
http://giornalemetal.blogspot.it/2014/07/jimi-barbiani-band-blue-slide.h...
"Signori, in carrozza! Il treno del Blues sta partendo. Soltanto scompartimenti di prima classe per questo viaggio sonoro tra Friuli, Gemania, Olanda e Stati Uniti con Jimi Barbiani. Ferma soltanto in dieci stazioni, ma le emozioni che ci regala sono tante, forti e dolci, perché, attraversando e lasciandosi alle spalle pianure piene di spazzatura musicale, ti riconcilia con la qualità, con quel talento mai ostentato e sempre condiviso che fa di un bravo musicista un grande artista. A bordo di questo magnifico treno, dai fenomenali ruggiti della scalpitante partenza di "Ten o'clock train" (tanto per restare in tema) fino al torrido boogie finale di "Looking good", affettuoso omaggio al mitico Magic Sam, viviamo il senso più bello e profondo del Grande Spirito del Blues. E qui, e ora, ringraziamo l'artefice di questo sogno reale, ringraziamo Jimi, chitarrista di prima classe (of course) che con "Blue slide" (titolo autoritratto) ha confezionato un disco perfetto, che non appartiene solo al Friuli o all'Italia, ma al mondo.
Appartiene al mondo perché questo album, registrato al Birdland Studio di Gorizia, prodotto dallo stesso Barbiani e pubblicato dall'Andromeda Relics, sarà distribuito in tutto il mondo dall'americana Grooveyard Records, etichetta di Rochester. "Ne sono immensamente felice - racconta Jimi -. Avevano sentito e apprezzato il mio precedente disco e mi hanno chiesto di poter distribuire in tutto il mondo questo nuovo lavoro. Ne sono felice anche perché questo è veramente il mio autoritratto. In questi solchi c'è tutta la mia esperienza alla slide, ma c'è anche la passione per il blues e per il rock, per il suono corposo e robusto e per la melodia delle ballad. Ed è un disco che ho voluto fare "in coro" con tanti amici. Come quelli che mi hanno regalato la loro voce per alcuni pezzi: il grande Johnny Neel (grande anche all'Hammond), Cameron Williams dei Tishamingo e i nostri Piero Pattay e Alessio Velliscig. E, non da ultimi, ricordo Flavio Massarutto all'armonica e Alessandro Scolz alle tastiere".
Questi gli ospiti, ma il trio della Jimi Barbiani band, che in questi giorni è in tour per l'Europa, viaggia già a mille di suo, con il preciso e pulsante basso di Danile Vicario (e ha una bella voce pure!) e con la batteria di Gianluca Zavan, tosta e travolgente come poche. Insomma, il mix perfetto, che sa mettere nella luce giusta anche il Barbiani autore testi, quello innamorato di Freddie King ("Going down" non è solo una cover, è una reinvenzione magistrale), degli ZZ Top ("La Grange", figlia blues di John Lee Hooker e Bo Diddley) e di Magic Sam (la già citata "Looking good" del congedo) e quello innamorato della Gibson compagna di vita, capace di dolcezze infinite ("Sad soul" e "Can't ask for more", con qualche deriva alla Santana non straordinaria) e poi di lanciarsi in cavalcate irresistibili (oltre allo strepitoso "treno" di apertura e al boogie di chiusura, ascoltate "Sixty nine" e "Ain't but one of two ways") e in un rock-blues corale di spessore ("Angel of mercy" e una "Don't lie to me" molto sudista). Tutti i volti di Jimi nei dieci scompartimenti di prima classe del treno del Blues. Non ne scenderemmo mai!